domenica 18 dicembre 2011

Jingle Bells Rock

Non credo nel Natale come evento religioso, come non credo nella corsa ai regali. Credo pero' nelle tradizioni e nell'importanza che hanno nella nostra formazione come persone. 



Ho dei ricordi bellissimi  di vigile passate in famiglia, l'unica sera in cui i miei genitori chiudevano il ristorante e finalmente si cenava tutti assieme. Il profumo delle candele, la tovaglia rossa ed i regali sotto l'albero. Ed il mio fratellino che gia' all'antipasto smaniava per aprirli. Uscire a mezzanotte per fare il brindisi con gli amici piu' stretti e tornare a casa alle 4 dopo averne fatti un po' troppi di quei brindisi. Il giorno di Natale un po' hangover con i miei cugini a fare scherzi alle nonne. I pranzi lunghissimi seguiti  dalla tombola e le barzellette sporche ed i baci e gli abbracci e quel sentirmi fortunata di far parte di una famiglia.

Credo nella magia del Natale. Quella per cui da bambini ci si alzava alle 6 del mattino per vedere cosa ci aveva portato Santa Lucia. Il tavolo pieno di dolci e io che chiedevo a mamma come faceva la Santa ad azzeccarci sempre e portarmi tutto quello che volevo!

Ora la mia famiglia sono Eva e Isabella. E' con loro che voglio passare questo Natale e tutti i Natali futuri, e' con loro che voglio iniziare le nostre tradizioni, instaurare ricordi nella mente e nel cuore della mia bambina. E' un compito arduo, sono una perfezionista e spesso le cose non vanno come voglio io ma faro' del mio meglio.



Questo Natale lo passeremo in Italia. Dai miei. Ne sono felicissima naturalmente e so che e' stata una decisione difficile per Eva ma chi come noi proviene da citta'/paesi diversi sa quanto e' difficile doversi sempre dividere. Ma e' parte del 'deal' e sto imparando ad accetarlo. So che il mio essere italiana ed il suo essere spagnola e' un elemento fondamentale della nostra felicita' e che e' stato il destino a volere che ci incontrassimo e che lottassimo per stare insieme no matter what.

Detto questo vi auguro un Natale pieno di magia, tradizioni e felicita'.

martedì 15 novembre 2011

Update

A fine Settembre Isabella ha iniziato a camminare!




Ora non la ferma piu' nessuno!

Il primo Halloween insieme...


Ed ora si avvicina il primo compleanno! Lo festeggiaremo questo sabato con qualche amico e tanti marmocchi. Come cambia la vita, a volte mi sembra quasi di discriminare chi non ha figli preferendo la compagnia di chi e' gia' genitore o lo sta per diventare a quella di chi ancora non ha idea di cio' che significa, sara' normale?
La Vero di 10 anni fa mi odierebbe. Ne sono sicura...

Resta il fatto che la mia piccola compie un anno! Son passati 12 mesi gente, ora potrei scrivere di come il tempo vola e crescono alla svelta e altre frasi retoriche varie ma ve lo risparmio. Comunque e' uno spettacolo, ora la metto a dormire io e, dopo il consueto momento gioco/solletico seguito dal libro 'Rosalina gioca nel prato', come per miracolo si spegne la luce e lei si addormenta con la testina appoggiata al mio petto ed e' il momento piu' dolce. Quello per cui vale la pena...

Ah quasi dimenticavo abbiamo gentilmente prestato la nostra immagine di Happy Family a Marriage Equality un'organizzazione che si occupa dei diritti gay e di far approvare il matrimonio per persone dello stesso in Irlanda. (Al momento esiste una legge per le coppie di fatto che non considera gli eventuali figli di queste, chiamata civil partnership). 
E cosi' ci siamo ritrovate su un cartellone gigante vicino allo stadio di Dublino, gia' immagino i commenti dei tifosi di hurling... Ma come si dice, we did it for a good cause, una causa che ci sta molto a cuore in questo paese che ci ha accolto. Eccoci:




E per finire Sabato si e' brindato anche quassu' per la fine del governo Berlusconi, un uomo ridicolo che ha rovinato l'immagine dell'Italia in tutto il mondo che ha portato il paese sul baratro greco, che ha lasciato un deserto di macerie etiche, morali ed economiche.Cit. Martina

Cin Cin
Cheers
Slan

domenica 2 ottobre 2011

diversamente mamma

Quando abbiamo deciso che sarebbe stata Eva quella che avrebbe affrontato la gravidanza e il parto mi sono sentita sollevata. Non mi sentivo pronta per affrontare i cambiamenti del mio corpo ed il dolore del travaglio, Eva invece non vedeva l'ora di essere mamma a tutti gli effetti. Certo, anche io volevo essere mamma e pensavo che sarebbe stato ancora piu' facile essendo due donne, io avrei aiutato Eva nelle faccende domestiche, avrei cucinato pranzetti e cene per la mia famiglia ma la realta' poi e' stata ben diversa.
Quando nasce un figlio la tua vita, i tuoi pensieri, i tuoi desideri passano in secondo piano e tutti i programmi fatti in precedenza volano fuori dalla finestra.

Ma andiamo per ordine, quando e' arrivata Isabella la gioia e' stata infinita, ho scoperto un calore dentro di me mai provato prima, un amore incondizionale per questa creaturina indifesa che si trovava fra mie braccia ed una responsabilita' immane di prendermi cura di lei finche' ne avesse avuto bisogno.

Sono dovuta rientrare al lavoro dopo 2 settimane, una di "parental leave" e l'altra di ferie. E' stata durissima. Improvvisamente mi sentivo privata della mia responsabilita' quotidiana e sentivo che stavo perdendo tutti quei piccoli cambiamenti che un figlio ti mostra giorno dopo giorno.

Certo ci si abitua a tutto e devo dire che Eva mi teneva al corrente di tutto cio' che facevano nelle ore in cui io non c'ero.

Mentre i mesi passavano si affacciavano altre sfide per me, madre non biologica ma non per questo meno madre.
Isabella si abituo' a fare tutto solo ed esclusivamente con Eva. Mangiare, dormire, interagire. Io quasi non esistevo piu' per nessuna delle due e devo ammettere che e' stata dura. L'essere lontana da casa non ha aiutato e la solitudine si e' fatta sentire. Il mio cuore mi diceva di avre pazienza e che e' naturale che si crei questo legame forte fra madre e figlio ma dentro soffrivo molto. Non so come un padre, un uomo viva questi cambiamenti e questa esclusione, forse per tradizione ci sono piu' abituati, ne approfittano per uscire con gli amici o guardare le partite, so che sto generalizzando, spero di non offendere nessun padre perche' credetemi so benissimo come ci si sente.

Insomma io non ero padre ma neanche mi sentivo madre al cento per cento. Ho deciso di raccontarlo per ammettere a me stessa prima di tutto che non e' stato facile e poi per chi mi legge perche' e magari ha intenzione di avere un figlio di modo che non si trovi impreparato come lo sono stata io, ci sono tante, troppe cose che non ti dicono, spiegano anticipano.

Ora va molto meglio. Isabella ha dieci mesi ed e' in grado di capire che anche io faccio parte della sua vita, Eva puo' uscire per tutto il pomeriggio e noi si sta bene, si gioca, si mangia e si dorme senza tragedie. E' stato solo un periodo, forse io volevo tutto e subito, sono impaziente per natura.

Abbiamo trovato un equilibrio. Non so quanto durera', sono sicura che ci saranno altre sfide. Spero di essere pronta ad affrontarle.

venerdì 2 settembre 2011

busy time.

Ci siamo ancora! Stiamo bene, benissimo. Isabella ha 9 mesi e non ci lascia un attimo libero. Ma ci piace cosi' quando arriviamo a sera e la mettiamo a dormire pensiamo: "finalmente ora ci rilassiamo un po' " pero' dopo mezzora gia' ci manca. E' incredibile come sia diventata parte di noi. Talmente intrinseca da esserci quasi dimenticate di noi stesse. Non esistiamo piu' individualmente o come coppia. Esistiamo per lei.

Non so se sia un bene o un male.

Se e' una cosa temporanea o se durera' tutta la vita. Ma Lei ci rende felici come non siamo mai state. Anche se ci succhia l'energia. Ma ci lascia piene di amore.




Poi dicono che la maternita' manda in pappa il cervello. Hanno ragione.






venerdì 1 luglio 2011

Orgoglio

Foto presa da qua

Giugno e' il mese piu' gay dell'anno si sa. O almeno nella nostra Comunita' non si parla d'altro. E' il mese in cui ci si sente tutti uniti e forse piu' liberi. Sfiliamo per le strade delle nostre citta' tenendo per mano la persona che amiamo senza aver paura di essere giudicati/offesi/inseguiti/picchiati/violentati. Ci sentiamo piu' sicuri perche' un solo giorno siamo di piu' e ci sentiamo protetti.. Siamo in tanti ed ogni anno di piu'. Ed ogni anno sempre piu' gente decide di sfilare con noi ad una manifestazione che non e' solo una pagliacciata come tanti credono, un superficiale esibirsi solo per il gusto di esibirsi ma e' molto, molto di piu'.


La comunita' LGTBQ (Lesbian, Gay, Transexual/Transgender, Bisexual and Queer) infatti, al contrario di un'altra comunita' molto piu' grande, piu' famosa e decisamente con molti piu' soldi ed agevolazioni, accetta TUTTI!

Cosi' quest'anno quando ho chiesto al mio fratellino di 18 anni in visita a Dublino con sua fidanzatina di 16 anni di venire con me al Gay Pride, lui mi ha risposto: "ma no Vero ma se noi siamo etero!!!" Li ho convinti a venire dicendogli che era simile ad una Street Parade ma con meno pastiglie e piu' Drag Queen, si sono divertiti un sacco! E hanno capito forse un po' piu' il mio mondo.


Oggi ho letto un'intervista in cui Nichi Vendola afferma che

“Le forme più trasgressive e spettacolarizzate di esibizione dell’identità gay, normalmente, sfilano un giorno all’anno; le forme più pacchiane e spettacolarizzate di esibizione dell’identità etero, nella sua versione più maschilista e più machista e anche più greve, sfilano anche nei palazzi del potere tutti i giorni dell’anno”

Mai stata piu' d'acoordo con un politico.

Inoltre vorrei ribadire che Gay Pride non e' solo sfilare per le strade vestiti in maniera strana. Gay pride e' manifestare per i nostri diritti civili. Per combattere l'omofobia. Per non essere piu' inseguiti fuori dal Gay Village o discriminati sul lavoro. E per mille altri motivi che non vi sto a elencare.


HAPPY PRIDE!

 Nella foto: Io

mercoledì 25 maggio 2011

Perché siamo favorevoli al matrimonio tra cattolici

pubblicato da Libertà di stampa il giorno giovedì 19 maggio 2011 alle ore 13.41

Siamo completamente favorevoli al matrimonio tra cattolici. Ci pare un errore e un’ingiustizia cercare di impedirlo. Il cattolicesimo non è una malattia. I cattolici, nonostante a molti non piacciano o possano sembrare strani, sono persone normali e devono godere degli stessi diritti della maggioranza, come se fossero, ad esempio, informatici od omosessuali.
Siamo coscienti che molti comportamenti e aspetti del carattere delle persone cattoliche, come la loro abitudine a demonizzare il sesso, possono sembrarci strani. Sappiamo che a volte potrebbero emergere questioni di sanità pubblica, a causa del loro pericoloso e deliberato rifiuto all’uso dei profilattici. Sappiamo anche che molti dei loro costumi, come l’esibizione pubblica di immagini di torturati, possono dare fastidio a tanti. Però tutto ciò risponde più a un’immagine mediatica che alla realtà e non è un buon motivo per impedire loro il diritto al matrimonio.
Alcuni potrebbero argomentare che un matrimonio tra cattolici non è un vero matrimonio, perché per loro si tratta di un rito e di un precetto religioso assunto davanti al loro dio, anziché di un contratto tra due persone. Inoltre, dato che i figli nati fuori dal matrimonio sono pesantemente condannati dalla Chiesa cattolica, qualcuno potrebbe ritenere che - permettendo ai cattolici di sposarsi - si incrementerà il numero dei matrimoni “riparatori” o volti alla semplice ricerca del sesso (proibito dalla loro religione fuori dal matrimonio), andando così ad aumentare i casi di violenza familiare e le famiglie problematiche. Bisogna però ricordare che questo non riguarda solo le famiglie cattoliche e che, siccome non possiamo metterci nella testa degli altri, non possiamo giudicare le loro motivazioni.
Inoltre, dire che non si dovrebbe chiamarlo matrimonio, ma in un’altra maniera, non è che la forma, invero un po’ meschina, di sviare il problema su questioni lessicali del tutto fuori luogo. Anche se cattolici, un matrimonio è un matrimonio e una famiglia è una famiglia!
E con questa allusione alla famiglia, passiamo all’altro tema incandescente, che speriamo non sia troppo radicale: siamo anche favorevoli a che i cattolici adottino bambini. Qualcuno si potrà scandalizzare. È probabile che si risponda con un’affermazione del tipo: “Cattolici che adottano bambini?!? I bambini potrebbero diventare a loro volta cattolici!”. A fronte di queste critiche, possiamo rispondere che è ben vero che i bambini figli di cattolici hanno molte probabilità di diventare a loro volta cattolici (a differenza dei figli degli omosessuali o degli informatici), ma abbiamo già detto che i cattolici sono gente come tutti gli altri. Nonostante le opinioni di qualcuno e alcuni indizi, non ci sono tuttavia prove che dimostrino che i genitori cattolici siano meno preparati di altri a educare figli, né che l’ambiente religiosamente orientato di una casa cattolica abbia un’influenza negativa sul bambino.
Infine i tribunali per i minori esprimono pareri sulle singole situazioni, ed è precisamente loro compito determinare l’idoneità dei possibili genitori adottivi.
In definitiva, nonostante l’opinione contraria di alcuni, crediamo che bisognerebbe permettere ai cattolici di sposarsi e di adottare dei bambini. Esattamente come agli informatici e agli omosessuali.

da Franco Buffoni, Laico alfabeto in salsa gay piccante. L'ordine del creato e le creature disordinate, Transeuropa, 2010.

venerdì 20 maggio 2011

Aria Nuova



 Si respira un'aria nuova sui social network in questi giorni, la globalizzazione non ha portato solo Mc Donalds e H&M ma ha aperto gli occhi dei giovani sul mondo. E proprio in questi giorni i giovani spagnoli si sono dati appuntamento nelle piazze per dire basta. Basta ad una classe di politici spagnoli che si sono candidati alle elezioni nonostante siano imputati in processi per corruzione, che guadagna 4 volte di piu' di un normale cittadino, che non paga la benzina, l'affitto, i viaggi e chi piu' ne ha piu' ne metta. E non si parla di "quelli di sinistra e quelli di destra" ma si protesta contro TUTTI i politici. TUTTI. Contro il cosidetto magna magna che ci suona tanto familiare parlando della nostra bella Italia...



E allora c'e' il tam tam mediatico, dalla #spanishrevolution si sogna un' #italianrevolution. A mio parere rivoluzione e' una parola forte per definire il fenomeno europeo poco paragonabile a quello dei paesi arabi. Ma anche io voglio il CAMBIAMENTO, voglio una riforma che tagli gli stipendi ed i privilegi ai politici, voglio una minimum wage (paga minima all'ora) uguale in TUTTI i paesi europei. Vorrei vorrei vorrei.

Vorrei un'Europa migliore per la mia bimba.


mercoledì 27 aprile 2011

Oggi Spose.

Mentre in Italia una coppia gay viene considerata come un'attentato alla Costituzione qua in Irlanda sono cominciate le prime cerimonie per le Civil Partnerships (coppie di fatto), cosi' che i media fanno a gara per documentarle e accaparrarsi interviste ed i ristoranti / fotografi e confettari si promuovono cercando di catturare le attenzioni di potenziali (omo)clienti con pubblicita' ben piu' esplicite di quella dell'Ikea.

E cosi' due amiche si sono sposate la settiman scorsa. Juliana e Linda.



A chi dice che questo amore non e' naturale...

Non sono andata alla cerimonia perche' dovevo lavorare ma Eva e Isabella hanno detto che e' stata molto bella, il padre di una delle spose le ha accompagnate di fronte al Sindaco, c'era un gran bel sole ed erano molto emozionate, poi sono andati tutti al Pub a festeggiare! Congratulazioni Linda e Juliana...

lunedì 18 aprile 2011

five months.

Isabella ha 5 mesi. Isabella sorride tanto e a tutti, anche agli sconosciuti, Isabella ha gia' due dentini, Isabella ha imparato ad urlare da sua cugina Sandra, Isabella ha preso 3 aerei ed e' stata in Italia ed in Spagna, Isabella ha visto il mare ed ha messo i piedini nell'acqua per la prima volta. Isabella e' tutta la nostra vita.




Il ritorno in Irlanda e' stato duro per tutte e tre. Non e' mai facile lasciare gli affetti, in piu' con una bimba stavolta sembra quasi di fare un torto ai poveri nonni, sembra di sottrargli una fase della vita a cui hanno diritto.

Non ho molto da scrivere. La mia mente non smette di pensare al futuro e cerca soluzioni possibili mentre nel mondo ci sono rivoluzioni, terremoti e recessioni. Ed anche io mi sento un po' scossa...

Ah, quasi dimenticavo un grazie speciale a Valentina di Bebeblog che ha parlato di questo blog in uno dei suoi post e poi ha anche pubblicato il video dei bimbi delle famiglie arcobaleno!

martedì 8 marzo 2011

tre feste in una.

Premessa: questo post ho iniziato a scriverlo ieri ma ho tempo di pubblicarlo solo oggi.

Oggi 8 Marzo e' Martedi' Grasso, Pancake Tuesday e International Women's Day, che diciamocelo suona molto meglio della 'Festa della Donna'.

Dato che la Festa della Donna qua a casa nostra si festeggia tutti i giorni ( e non vi sto a spiegare il perche' ; ) ci siamo dedicate agli altri due grandi eventi!

Pancake Tuesday e' una tradizione in Irlanda e Gran Bretagna, il giorno prima dell'inizio della Quaresima ci si disfa della farina, uova, miele tutto cio' che si ha in casa e serve per fare dolci e si fanno i pancakes! I pancakes sono come delle crepes un po' piu' spesse, si possono mangiare a colazione e con sopra cio' che piu' ci ispira! Dalla nutella alla frutta, al classico pancake dei poveri con zucchero e limone, alla versione americana/canadese con lo sciroppo d'acero, chi piu' ne ha piu' ne metta!

Noi si e' optato per la versione "sana" con fragole, mirtilli e yogurt biologico il tutto spruzzato con lo sciroppo d'acero di ALDI.




L'avete mai provato lo sciroppo d'acero??? mmm...Buonissimo!

Per quel che riguarda invece il Carnevale purtroppo qua non si festeggia, loro si travestono esclusivamente ad Halloween o per qualche festa a tema ma il Carnevale proprio non lo considerano. Cio' nonostante Eva e Isabella si sono divertite molto ad inventarsi un gioco originale e a trasformare il nostro salotto in un mondo di colori e fantasia.

Questo e' stato il risultato:




Non e' adorabile la mia piccolina?


Idea presa da qua

domenica 20 febbraio 2011

3 mesi fa.

Il termine era il 21 Novembre. Si vede che hai preso la puntualita' dal donatore che era del Nordeuropa perche' giusto il 21 sera hai cominciato a farti sentire.

Le mamme stavano guardando Toy Story 3 quando sono cominciate le contrazioni. Era domenica sera ed eravamo tranquille ed emozionate. Al corso preparto ci avevano suggerito di non precipitarci in ospedale alla prima contrazione ma di aspettare almeno la rottura delle acque o che l'intervallo di tempo fra di esse fosse di pochi minuti.

La mamy Eva era bravissima, tu spingevi per scendere, lei respirava e la mamy Vero le massaggiava la schiena. La borsa era pronta, la palla da yoga era gonfia, le scorte di snack energetici e bottiglie di acqua piene.

La tranquillita' non e' durata piu' di tanto, alla fine di Toy Story l'intensita' delle contrazioni cominciava gia' a farsi sentire e la mamy Eva pure.
Da quel momento la Mamy Eva avrebbe urlato per le 10 ore successive.

Quando non ce la si faceva piu' abbiamo chiamato un taxi che ci ha portate al Rotunda Hospital, uno dei tre maternity hospital di Dublino. Una volta arrivate ci hanno fatto accomodare in una stanza con altre mamme, tutte li' a dilatare...

Eva e' ancora convinta che le altre mamme fossero in qualche modo sotto l'effetto della morfina o qualche altra strana droga a noi sconosciuta perche' al contrario nostro erano tutte zitte. Si', qualche lamento si sentiva ma niente di piu'. Quando e' arrivata la mamy Eva puoi star sicura che l'ha sentita tutto l'ospedale!

Ci hanno proposto un bagno caldo per alleviare il dolore essendo troppo presto per la famigerata epidurale. Se non fosse che non appena entrata in vasca si sono rotte le acque. Che poi non si capisce perche' le chiamano acque, Oceano Atlantico sarebbe un vocabolo piu' adatto.

Siamo pronte per l'epiduarle ma l'anestesista e' occupato con un cesareo di emergenza e dobbiamo avere pazienza. Gli sporconamenti di Eva si sentono fino a Dublino 8, in seguito la mia cara mogliettina mi spiega che avendo visto in quante aspettavano l'anestesista lei ha intelligentemente pensato 'piu' urlo, prima me la fanno'. Ad un cento punto nel delirio generale mi ha anche sussurrato 'mi amor che spettacolo che sto facendo'!

Deve aver funzionato perche' oltre ad avere 2 infermiere sempre al suo fianco controllando che il tuo cuoricino battesse forte e chiaro e' stata poi la prima ad essere trasferita in sala parto.

A me il tempo volava e una volta che l'epidurale ha fatto effetto era gia' quasi mattina. La Mamy Eva era un'altra persona, rinata, non sentiva piu' nessun dolore e finalmente poteva riposarsi un po', mangiare qualcosa per mettere insieme le forze per il Gran Finale.

L'epidurale e' fantastica ma rallenta un pochino tutto il processo cosi' l'ostetrica tedesca mi manda a fare colazione mentre Eva si appisola. Dublino si sta svegliando, il cielo e' sfumato di rosa e di blu, oggi ci sara' il sole.

Passano le ore ed e' quasi mezzogiorno, una gentilissima dottoressa indiana visita Eva e decide che e' ora di spingere! Allora ci siamo, penso io, questo e' il momento che si vede sempre in tutti i film, fra poco ci conosciamo, l'emozione e' fortissima e mentre l'ostetrica tedesca impartisce le isitruzioni a Eva io cerco di appoggiarla moralmente come posso.

Ma tu sei incastrata e non riesci a uscire cosi' che dopo un ora di spinte la dottoressa gentile decide di aiutarti con uno strumento che si chiama ventosa. La tedesca dice a Eva di spingere un ultima volta con tutta la forza che ha e poco dopo... la vita.

Sei uscita in pochi secondi, sei perfetta, hai gli occhi aperti e non piangi, emetti un piccolo verso, quasi un sospiro di sollievo, la dottoressa ti mette subito sul seno della mamy Eva che ti bacia e tu sembri riconoscerla, io piango come una fontana, altro che i film...

Ti mettono sotto una lampada che ti tiene calda e la pediatra ti visita, tutto bene! Mentre tutti sono occupati con la mamy Eva io e te rimaniamo sole. Ti parlo, sembri riconoscere la mia voce, sono quella che ha parlato con una pancia per nove mesi. Hai gli occhi grandi e il mento a punta come la mamma Eva, i capelli scuri e la pelle morbidissima. Mi ascolti con gli occhi spalancati, senza piangere.

Sono le 13.30 del 22 Novembre 2010, fuori splende il sole, da oggi siamo in 3.

Non sono mai stata piu' felice.

Isabella con pochi minuti di vita



Isabella, 3 mesi e le sue Mamys, la prima volta al pub.

sabato 22 gennaio 2011

2 mesi.



Oggi Isabella compie 2 mesi. 2 mesi di gioia, sorrisi e baci. 2 mesi incredibili. La piccola e' buonissima, dorme, mangia e fa di quei sorrisoni che riscaldano il cuore e danno un senso a tutto.
E' una bambina felice, lo dicono tutti. Ed io sono cosi' orgogliosa! Eva le parla in spagnolo ed io in italiano, anche se a volte mi confondo e faccio un mix di inglese/italiano/spagnolo. Povera bimba, trilingue. Nonostante tutto pero' sembra gia' voler parlare, come si vede dal video, in Spagna la prima parola che si insegna ai bambini e' "ajo" che vuol dire aglio e si pronuncia con un h aspirata, direi che la piccola Isi se la cava bene eh?

Penso in continuazione al futuro, la distanza dai nostri cari pesa molto di piu' ora, non per noi quanto per i nonni che soffrono in silenzio davanti alla webcam durante le skype calls in cui non ci si sente bene o ci si vede sfuocati.

L'idea e' di restare nella nostra amata Dublino per qualche anno e poi probabilmente spostarci in Spagna, dove Isabella avra' tutti i diritti che le spettano e meno viaggi in aereo da affrontare. Sara' difficile, bisognera' cercare lavoro, casa, ricominciare da capo, accetare le giornate lavorative allungate e gli stipendi ridotti della Spagna ma cercheremo di organizzarci e di fare tutto nel migliore dei modi.

L'Italia non la prendo neanche in considerazione naturalmente. In piu' ora che ho una figlia femmina l'ultima cosa che voglio e' cresca in Italia dove le giovani donne si regalano ai vecchi bavosi in cambio di soldi e successo. Berlusconi come un Dio in terra che le aiuta tutte poverine, fa avverare i desideri, e' come il leader di una setta e tutti li' ad adorarlo, giustificarlo, imitarlo, continuando a salvargli il culo, a proteggerlo perche' senza di lui come si fa?

Senza di lui siamo persi. Anche chi non lo vota. A chi si fa la guerra, di chi si ride? di cosa si parla al bar? i comici poi non lavorerebbero piu'.

Intanto pero' il paese riacquisterebbe una cosa da tempo ormai persa. La dignita'.

sabato 8 gennaio 2011

persino in Irlanda.

Dal primo di gennaio in Irlanda ci si puo' registrare qualsiasi coppia omo o etero puo' far domanda per la 'civil partnership' ovvero una specie di PACS o coppie di fatto davanti alla legge.

In Irlanda, uno dei paesi piu' Cattolici del mondo dove le Chiese sono ancora piene la domenica, il governo LAICO ha varato una legge che permette alle coppie dello stesso sesso di essere legalmente riconosciuti con tutti i diritti e doveri che ne convengono. E tutti i partiti hanno votato a favore. TUTTI, destra e sinistra.

Non e' fantastico?

Incredibile.

Gli unici a protestare furono i membri di una famiglia molto religiosa. 5 o 6 persone. eccoli.



E qua un video dove si vede la protesta davanti al Dail.



Nonostante la legge non sia completa e non vengono menzionati gli eventuali figli delle suddette coppie e' comunque un passo avanti verso l'ugguaglianza.

Ora rimangono solo l'Italia e la Grecia mi pare. Tutti gli altri paesi europei hanno varato una legge che ci tutela. Mentre in Italia anche chi e' gay sostiene che il matrimonio sia fra uomo e donna.

indietro anni luce.

So che c'e' qualcuno che non e' d'accordo con me. Non fa niente. Non mi offendo. Intanto il 13 gennaio il mio matrimonio con E. verra' automaticamente accettato in Irlanda. E noi festeggieremo!